La sua datazione è dell’ultimo quarto del II secolo d.C. Come la storia ci narra il Sarcofago venne ritrovato in agro di Atella, in località Serra (oggi Magnone) oggi in quella zona è stata ritrovata anche un importante villa di fattura romana.
L’anno di ritrovamento risale al 1740 nell’ex proprietà di De Robertis. In epoca romana quelle zone erano importantissime per i collegamenti imperiali, quest’ultimi erano affascinati dalle produzioni locali quali olio,vino, cereali e carni prodotti ad Atella, prospiciente al luogo del ritrovamento ci sta il “tratturo regio che portava a Venusia. Alcuni storici narrano che la monumentale cassa in marmo di produzione attica (regione dell’antica Grecia), dopo il suo ritrovamento fu deposta inizialmente nella chiesa di San Nicola di Atella, presso la Porta del Capo rivolta verso Melfi.
Si narra che durante il suo trasporto su un carro agricolo in paese, il pesante blocco di marmo si “ammuccò” finendo nel torrente Imperatore, lì si produsse l’importante lesione ad oggi ancora visibile sul fianco sinistro.
Successivamente venne conservata presso il Palazzo Cittadini di Barile, che la vendette nel 1897 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’imponente Sarcofaco di Atella, gemellata con il Sarcofago di Rapolla, era chiusa da un coperchio in forma di tetto a doppio spiovente. Nella parte principale è inciso il nome della titolare della sepoltura Metilla Torquata, sicuramente un’importantissima componente della famiglia imperiale. Infatti i membri della potente famiglia dei Metilii erano alla corte degli imperatori Antonini, proprietari di una tenuta nei pressi di Atella.
Le decorazioni in altorilievo sono presenti su tutti e quattro i lati della cassa, racconta uno degli episodi di Achille, il più celebre della vita del mito “Achille a Sciro”.
La madre di Achille, Teti, volle a tutti i costi impedire che il figlio partecipasse alla spedizione di Troia e quindi incontro al suo terribile destino. Cosi la leggenda narra che, venne travestito da fanciulla e inviato sull’isola di Sciro.
Infatti sulla figura principale della cassa vediamo Achille tra le figlie di Licomede.
Ma Ulisse, conosciuto per la sua astuzia, fece suonare le trombe a guerra seguito da rumore di armi, simulando un attacco del nemico. Achille non riuscì a resistere e istintivamente imbracciò lancia e scudo, e venne snidato.
Allegoricamente il mito di Achille venne scelto per sottolineare le virtù del personaggio cui era destinato il sarcofago e alludendo alla ipotetica morte prematura, proprio come il valoroso Achille.
Sui lati corti invece alcune scene di Achille durante un allenamento con il centauro Chirone e nella seconda un esercitazione musicale, in abiti femminili, con le figlie di Licomede.
Sul retro due imponenti ghirlande sorrette da un’aquila imperiale, sormontate da grifi. Tale rappresentazione fa pensare appunto alla potenza della casata a cui apparteneva il defunto, sicuramente adatti ad un personaggio maschile della famiglia. Si pensa infatti che l’imponente cassa di marmo sia stata destinata a Metilia Torquata solo in un secondo momento.
85020 Atella • PZ
PEC. comune.atella.ag@pec.it
UFFICIO ANAGRAFE tel e fax 0972.716611
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.